Attraversare la crisi con creatività
Di fronte alla crisi sistemica (economica, etica, culturale, di modello di sviluppo) che attanaglia i cittadini ci sono due comportamenti possibili. Il più diffuso è quello che ci vede andare in depressione, apatia, autocommiserazione, rabbia nei confronti dell’altro inteso come politici, banchieri e in generale i potenti, ma anche l’altro inteso come possibile competitor di chi potrebbe portarci via quel poco che abbiamo nella nostra disponibilità. Questa modalità di interagire con la crisi porta ad un avvitamento su se stessi, nel proprio micromondo, in difesa del poco che resta, vissuto come l’ultima spiaggia.
Noi come rivista lo verifichiamo con quegli operatori, associazioni, piccole imprese del naturale, piccoli editori che a fronte del calo del fatturato o comunque delle entrate cercano di contenere ogni genere di costi arrivando a mettere in piedi attività senza poi investire quasi nulla per farle conoscere. Il rischio grosso di un comportamento simile è quello di una progressiva, magari lenta ma ineluttabile, chiusura delle attività produttive o un consumo inevitabile delle riserve e degli accantonamenti per chi era riuscito a realizzarli in anni più fortunati.