C’è respiro e respiro…
C’è un’aria irrespirabile nel mondo politico che può contaminarci ma c’è un mondo interiore con enormi potenzialità da esplorare col nostro respiro
Ci siamo trovati a lavorare a questo numero di Re Nudo dedicato a Respiro e Guarigione in un clima particolarmente irrespirabile e malato, quello di un degrado della politica che è arrivata a toccare gli abissi più profondi della propria patologia. La politica che in un corpo di una società sana dovrebbe rappresentare uno dei momenti più alti e cioè il prendersi cura della collettività e dei suoi bisogni, sempre di più in questi ultimi anni si è invece occupata di prendersi cura di se stessa, dei propri privilegi, della salvaguardia del proprio piccolo potere ai fini di lucro personale e di gruppo. Naturalmente fingendo, agli occhi di una opinione pubblica sempre più indignata, di cambiare radicalmente registro.
Stipendi d’oro, vitalizi, privilegi e bonus di ogni sorta sono in realtà stati solo minimamente intaccati. Aspirine per affrontare la metastasi, presentati come svolte radicali. Una presa in giro vera e propria. Eppure, proprio vivendo il massimo degrado mai raggiunto ( i politici degli anni ’80 rubavano per il Partito non per se stessi e famiglia) e lavorando a Respiro e Guarigione ho percepito come sia sempre più importante portare l’attenzione a far si che la nostra vita, la vita di ognuno di noi si possa arricchire di una conoscenza in più, di una nuova esperienza che ci faccia dare importanza alle cose che ne hanno davvero. Quel lavoro su di se per allargare il nostro cuore, la rete delle nostre relazioni intorno a noi. Cercare di praticare nel quotidiano l’alternativa etica e culturale al processo disgregativo che ci circonda. Portare l’attenzione alla centralità del respiro che ancora più dell’acqua è di vitale importanza per la nostra vita; cercare di capire come attraverso il respiro si possa arrivare ad esprimere emozioni represse da decenni, arrivare a catarsi liberatorie, che possono davvero migliorare la nostra esistenza.
In momenti storici come questi, da caduta dell’impero, non lasciare che il senso d’impotenza ci assalga e condizioni il quotidiano è la prima cosa. La politica non si prende davvero cura della collettività? Vedremo gli sviluppi di questo processo disgregativo, e vedremo se ci sarà qualche essere umano nel nuovo Parlamento che abbia la forza e l’onestà intellettuale di raccogliere gli input che abbiamo dato col nostro manifesto della spiritualità laica e il programma di riforme radicali. Intanto, quello che possiamo sicuramente fare è continuare con più determinazione a prenderci cura di noi stessi, del nostro microcosmo su cui possiamo e subito incidere positivamente. Aiutarci a guarire corpo e spirito, aiutarci a portare un po’ di luce. E poi non sottovalutiamo la forza del nostro mondo di ricercatori anche nel cercare di uscire fuori dai nostri steccati.
Abbiamo promosso e partecipato ad esempio alla giornata della Consapevolezza planetaria al palasport di Bologna lo scorso 15 dicembre. Avendo partecipato alle riunioni preparatorie potrei mettere in luce i limiti e le titubanze che hanno impedito che potesse succedere qualcosa di ancora più grande e incisivo, ma invece preferisco mettere in luce la straordinarietà di un evento che ha comunque visto la partecipazione di quasi 1.500 persone e che ha fornito tanti spunti di informazione e conoscenza. Serve un più largo respiro anche nell’inclusione e nella cooperazione tra di noi nella nostra galassia di ricercatori, serve un percorso di guarigione dagli egoismi e dinamiche competitive che indeboliscono le immense potenzialità che abbiamo individuato. Respiro e Guarigione per noi come individui e per noi come gruppi associati.
Re Nudo c’è, disponibile ad interagire. Consideriamo simbolicamente questo numero della rivista come fosse anche una metafora per una trasformazione delle modalità di rapporto ereditate da quel mondo fuori che non ha più prospettive di fuoriuscita dalla crisi sistemica in atto. Il nostro essere diversi non può limitarsi ad affermazioni ma ha bisogno di terreni di confronto reali.
Tratto da Re Nudo 19 – Respiro Guarigione
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Pino Verbari
21 Febbraio 2013 @ 12:50
Machiavelli, è sempre attuale, nel “Il Principe, scritto 500 anni fa, enuncia in modo icastico alcuni dei problemi che si ripercuotono ancora sulla nostra società in maniera ridondante
La sensazione che avverto è la seguente: partendo dal presupposto, visto il passato che costituisce la certezza, nel ritenere che chi vale non serve, da fastidio, e chi non serve vale, il Machiavelli, nel giustificare un tipo di comportamento cautelativo, tipico di molti di noi, intravede, nel popolo, la teoria secondo la quale, molti sono portati a pensare che le cose del mondo siano governate dalla fortuna e da DIO e che questi uomini, con la loro prudenza non possono ne’ correggerle, ne’ porre rimedio, e preferiscono astenersi da giudizi per lasciarsi governare dalla sorte.
Forse non conosce Seneca il quale sostiene che la fortuna non esiste perché si tratta solo dell’estro che incontra l’occasione.
Quindi visto che la fortuna non esiste, io spero solo in Dio che ce la mandi buona.
I nostri manager di estro ne hanno, purtroppo, da vendere !!!.
Pensandoci bene, io, adesso, vedo solo quello che non c’è
Questa sensazione l’avverto in tutto ciò che riguarda il sociale, dalla politica al lavoro e, pur sentendomi coinvolto un po’ più di tanto, a differenza dei molti che nemmeno se ne accorgono, mi esimo dal fare vitiperati commenti su occasioni, circostanze che, come mi disse una volta una donna in carriera, potrebbero rivelarsi probabilità, quasi sicuramente per una come lei, ma, devo anche ammettere che ha ragione nel suo modo di vedere le cose.
Ecco: questo è uno dei tanti casi in cui il lavoro nell’occasione di !!! e la politica nella circostanza di !!!, potrebbero dare vita ad una probabilità di !!!.
Solo per citare alcuni degli optional, ma credetemi, ce ne’ un altro che non cito per pudore e che va forte ai tempi d’oggi; spero di essermi spiegato.
Che Dio mi aiuti e mi perdoni, perché queste sono bazzecole rispetto ai tanti problemi che ci attanagliano in questo mondo come le carestie, le guerre e le malattie, ma se ne parla anche, specialmente in ambienti, almeno a me, familiari .
Ma ciò non toglie il fatto che molti comportamenti possono essere considerati alla luce dei peccati capitali quali, in primis, l’accidia
Potrebbe sembrare un sermone ma è interessante sapere che è uno dei mali del nostro tempo. essa è inscindibilmente legata alla condizione di tutti noi umani.
Si manifesta attraverso la noia, l’indifferenza, l’afflizione, e attraverso quello scoraggiamento che ci induce a lasciare perdere di fronte alle difficoltà…
Altri elemento importante, almeno per come la vedo io, e, anche, per colpire nel segno, è la ricerca di una immagine propria per la quale si sprecano tempo, soldi e “dignità”.
Ecco, questo è anche un caso in cui questa “dignità” è un frutto dell’accidia per paura di affrontare la vita con le sue frustrazioni e le sue prove, nella fuga di fronte a noi stessi e a ciò che percepiamo come vuoto.
Chi è in preda all’accidia è nell’impossibilità di fare scelte durature, e ricerca emozioni sempre diverse, come se proiettasse la propria felicità in un altro tempo o in un altro luogo.
Ecco, l’avverto particolarmente quando la nostra società é attraversata da nuove forme di insicurezza degli individui e di frammentazione dei rapporti interpersonali causate da trasformazioni sociali e culturali come i valori dei simboli nella vita pubblica, proprio quella scarsa difesa dei grandi valori che condiziona la vita della persona quali: il lavoro , la famiglia, la casa e la salute.
Eppure, c’è chi trova comodo tutto ciò nel riconoscere in queste le cose di proprio interesse personale non badando ai problemi chi ci affliggono quasi come se loro facessero parte di un altro mondo.
Ecco un esempio di grandi piccoli uomini.
(Pino) Verbari