Chiropratica: corpo, mente, spirito
di Marco Boggio
Il corpo umano è una macchina altamente sofisticata e, come tutte le macchine, ha bisogno di manutenzione regolare. La chiropratica è una disciplina che, partendo dalla manutenzione e corretto funzionamento della colonna vertebrale, armonizza l’aspetto fisico, emozionale e spirituale.
Mi sono avvicinato alla chiropratica nei primi anni Duemila (2003 – 2004) a seguito di analisi che mi avevano diagnosticato una spondilite anchilosante. Questo brutto compagno di viaggio è una malattia che, in maniera progressiva e inesorabile, porta alla fusione delle vertebre della colonna vertebrale irrigidendola fino a farla diventare simile a una canna di bambù con una conseguente perdita di mobilità.
I sintomi si erano già manifestati da qualche anno ma non me ne ero mai occupato in maniera decisa e profonda. Diverse indicazioni nella mia vita quotidiana mi avevano portato a dovermene occupare radicalmente. Oltretutto la medicina tradizionale classifica la spondilite anchilosante come malattia ereditaria, ma nessuno nella mia famiglia aveva mai avuto nulla di simile. Dunque che fare? Intrapresi immediatamente una strada che portava alla gestione del problema da un punto vista energetico e non malattia-medicina-farmaci. Capii subito che era necessario lavorare su me stesso a più livelli: emotivo, spirituale, fisico, insomma riorganizzarmi la salute e l’intero modo di percepire la realtà.
Mi imbattei nello Studio Atlas di Torino e lo Studio Chiropratica Italia di Padova che esercitano diversi metodi chiropratici basandosi su lievi tocchi nella zona della colonna ma anche su altre parti del corpo (gambe, braccia, testa). Notai immediatamente progressi rapidi e in grado di aumentare il mio livello energetico. Accompagnando questa pratica a una alimentazione di orientamento vegetariano, meditazione, preghiera, semplici esercizi di yoga ricominciai a riacquistare mobilità e soddisfazione nella mia vita quotidiana, persino miglioramenti nella vista!
Ma analizziamo più in dettaglio un aspetto fondamentale di comprensione anatomica sul principio di cura della chiropratica. La colonna vertebrale si innesta perfettamente alla base del cranio e le trentatrè vertebre che la compongono sono attraversate dal midollo spinale che dal capo fino alla zona del coccige trasmettono impulsi agli organi interni del corpo nelle zone corrispondenti a quelli delle vertebre. Gli impulsi provenienti dal cervello sono frutto dell’elaborazione emotiva che la nostra percezione della realtà trasmette agli organi interni.
Quando traumi emotivi inevitabili e di varia natura occorrono nella nostra vita di tutti i giorni, provocano a livello fisico una sublussazione della vertebra e, di conseguenza, l’organo interno corrispondente non funzionerà più con pienezza. La chiropratica ha il compito di guarire la sublussazione collegando il sistema corpo-mente-spirito in funzione di autoguarigione. Esistono delle strategie di autoguarigione che il corpo prende quando viene stimolato correttamente. Queste forze di autoguarigione sono amplificate da pratiche quali la meditazione e la preghiera.
Ecco quindi che nuove strategie di riorganizzazione si mettono in azione per poterci fare stare ancora bene e darci la possibilità di vivere pienamente ogni istante.
La regolare manutenzione attraverso le sedute di chiropratica mi hanno dato così la possibilità di sfogare una notevole quantità di rabbia e frustrazione che avevo accumulato nel tempo e che, in maniera inconscia aveva anestetizzato fisicamente molte zone del mio sentire. L’energia liberata in maniera costruttiva ha trasformato il “pattume” emotivo in un giardino più florido facendomi conoscere meglio varie zone della mia coscienza e mettendomi sempre più in una posizione di creatività e libertà. Un elemento fondamentale che avevo piuttosto chiuso e che ho progressivamente recuperato è stato il cuore. Sia in senso fisico che “cuore” come centro dell’emotività.
Le scelte dettate dal cuore sono quelle che più di tutte ci mettono in una condizione di equilibrio orientato alla crescita, sono quelle cioè che creano la nostra stabilità e benessere. Sono la “cartina tornasole” del nostro operare, sono quelle scelte che apparentemente ci costringono a un impegno più continuo con noi stessi e che, comunque sia, non rimpiangiamo mai e, quindi, energeticamente molto potenti. E così mi sono trovato a coltivare la terra di una proprietà di famiglia a cui ero molto legato.
La chiropratica mi ha dato gli strumenti per riorganizzare le strategie di benessere, rinforzare il corpo e la capacità di concentrazione e aumentare la mobilità piuttosto compromessa alcuni anni prima. L’applicazione ayurvedica di concetti di salute quali la detossificazione con integratori alimentari dedicati (neem, spirulina, aswagandha e shilajit) e potenziamento graduale hanno completato il recupero che mi ha permesso, e mi permette, di crescere un figlio e rimanere in buona armonia con mia moglie a cui devo certamente un grande ringraziamento per l’aiuto e il supporto fornitomi.
E’ senz’altro vero che la condizione di “malattia” o squilibrio fisico non è altro che una dimenticanza della nostra vera natura.
Vorrei menzionare anche un aspetto terapeutico che ho, negli anni integrato che è la musicoterapia. Non è una novità che la musica, il suono ha un effetto sul nostro campo fisico. Diversi studi ormai lo confermano. Da Masaru Emoto agli studi su Mozart, dai mantra dell’Himalaya fino al potere liberatorio della musica rock o tecno.
Personalmente ogni mia stagione è stata accompagnata da una musica e non ho mai posto limiti di genere.
L’unica condizione è questo risuonare, vibrando dal cuore, che si diffonde come entrando dalla porta magica, in tutto il corpo.
In definitiva non so se riuscirò a completare la guarigione in maniera totale ma la mia determinazione e il mio intuito mi dicono che è possibile…
… vittoria divina!
Tratto da:
Re Nudo 33
Mondo Bio