Diksha: una grande ondata d’energia
In sanscrito diksha vuol dire “iniziazione” , ma anche trasferimento di energia. Nella seconda accezione il diksha ha origine alla fine degli anni ottanta, in India quando due insegnanti riconosciuti come Avatar, esseri che si incarnano con un compito evolutivo per l’umanità- Amma e Bhagavan- aprirono una scuola chiamata Jeevashram. Nel luglio 1989, improvvisamente alcuni giovani studenti incominciarono a sperimentare elevati stati di coscienza cosmica. Di fronte a questo fenomeno alcuni genitori si spaventarono. Così, nel 1991, Bhagavan ed Amma rallentarono il processo e selezionarono pochi studenti, i cui genitori erano sufficientemente coraggiosi e fiduciosi, per continuare il loro esperimento. Oggi, formatisi in questa scuola, ci sono circa centosessanta guide, la maggior parte giovani indiani, che conducono i corsi. Dal 2003 un numero sempre crescente di persone da tutte le parti del mondo si sono avvicinate a questa nuova realtà e c’è una crescita esponenziale impressionante, difficile da stimare, ma che sembra aggirarsi intorno a diverse decine di milioni di individui che hanno ricevuto il diksha.
Cosa è il Diksha e come agisce
Diksha significa letteralmente “trasferimento di energia”, è il mezzo attraverso cui trasferire l’Energia Intelligente della Natura o l’Energia Divina.
Per mezzo del Diksha inizia un processo neurobiologico nel cervello, che attiva una serie di trasformazioni che coinvolgono il risveglio del pieno potenziale del DNA.
Il Diksha è un programma divino per rimuovere tutti i filtri che si frappongono tra noi e la realtà. E la realtà è, in termini semplici, amore estatico, gioia e pace. Il Diksha viene dato ponendo le mani sulla testa della persona che lo riceve. Alcune zone del cervello vengono disattivate, altre aree vengono stimolate, dando inizio ad un processo in cui i circuiti biologici del cervello ed il sistema nervoso vengono riorganizzati.
Molte persone, dopo aver ricevuto il Diksha, entrano in uno stato di profondo silenzio, spesso accompagnato da esperienze di estasi, apertura del cuore ed unità. Diversi cambiamenti fisiologici ed emozionali iniziano ad avvenire man mano che il senso del “sé separato” si dissolve.
Questo processo di trasformazione avverrà in tempi diversi da persona a persona, ma una volta che si dissolve il senso del “sé separato” tutti iniziamo a percepire stati di unità sempre più profondi, sperimentando l’unione con la creazione, l’unione con il divino e la cessazione dei conflitti interni.
Man mano che questo stato di unione diventa sempre più profondo, automaticamente diveniamo fattori di trasformazione nel mondo intorno a noi.
Quando un numero crescente di persone si illuminano ed il loro numero sarà tale da raggiungere una determinata ‘massa critica’, partirà un’onda di illuminazione di massa che si espanderà all’intero pianeta. Secondo i sostenitori del Diksha sarà l’inizio dell’Età dell’Oro della pace, dell’armonia e della libertà.
Tu sei diviso dentro di te. C’è un conflitto costante e sei lacerato nel tentativo di scegliere tra il bene ed il male, tra il giusto e l’ingiusto, tra il perfetto e l’imperfetto. La società ti ha inculcato vari ideali e la vita è una lotta continua per cercare di vivere in base a tali ideali.
Non ti senti né amato nè collegato ai i tuoi cari, alla natura o a Dio. Esisti in uno stato di alienazione da tutta la vita. Questa divisione è la fonte di tutte le lotte che esistono tra gli individui, le famiglie, le culture, le religioni, le nazioni ed anche la fonte di tutti i misfatti. Per usare le parole di Sri Bhagavan: “L’unica soluzione a tutti i problemi ed alla sofferenza dell’uomo è lo stato di Unità; Unità all’interno di sé stesso, con il mondo e con Dio”.
Nel 1952, sull’isola di Koshima, un gruppo di scienziati iniziarono a nutrire il branco di scimmie con delle patate dolci gettate nella sabbia. Le scimmie amavano il sapore dolce delle patate crude ma non la sabbia che le ricopriva. Ma un giorno una femmina di 18 mesi di nome Imo trovò la soluzione al problema andando a lavare le patate in un corso d’acqua lì vicino, poi insegnò il trucco a sua madre. Anche le sue compagne di gioco lo impararono e lo insegnarono alle loro madri.
Questa “innovazione culturale” fu appresa da diverse scimmie, sotto gli occhi degli scienziati. Tra il 1952 ed il 1958, tutte le scimmie più giovani avevano imparato a lavare le patate dolci per renderle più gustose. Solo quegli adulti che decisero di imitare i loro piccoli, impararono, a loro vantaggio, la lezione sociale. Gli adulti diffidenti continuarono a mangiarle sporche.
Poi successe qualcosa di sorprendente. Nell’autunno del 1958, un certo numero di scimmie di Koshima lavava le patate – il numero esatto non è noto. Supponiamo che un giorno al sorgere del sole ci fossero 99 scimmie sull’isola che avevano appreso la nuova tecnica. Supponiamo inoltre che nella tarda mattinata di quel giorno la centesima scimmia avesse imparato a lavare le patate.
Quella sera quasi tutte le scimmie della tribù lavarono le patate prima di mangiarle. L’energia aggiunta da quella centesima scimmia creò, non sappiamo come, una rottura ideologica col passato.
Ma attenti! Incredibilmente, fu osservato dagli scienziati che l’abitudine a lavare le patate dolci superò il mare. Colonie di scimmie di altre isole, così come le scimmie sulla terraferma a Takasakiyama iniziarono a fare lo stesso. Perciò, quando un certo numero critico d’individui acquisisce una consapevolezza, questa nuova consapevolezza può essere comunicata da mente a mente. Anche se il numero esatto può variare, questo Fenomeno della Centesima Scimmia significa che, quando un numero limitato di persone conosce una nuova via, questa può rimanere come proprietà conscia all’interno di questo gruppo. Ma arriva il momento in cui, se una sola persona in più si sintonizza con questa nuova consapevolezza, si verifica un rafforzamento di campo per cui questa consapevolezza è fatta propria da quasi tutti!
I campi morfogenetici sono, fondamentalmente, cianografie non fisiche che danno luogo a forme. Secondo il loro principale proponente, il biologo Rupert Sheldrake, un campo morfogenetico è l’equivalente di un campo elettromagnetico che trasporta solo informazioni, non energia. Questi campi sono sempre disponibili dappertutto e, dopo essere stati generati, non perdono di intensità. I campi morfogenetici sono creati da modelli di forme fisiche. In seguito, essi aiutano e guidano la formazione di sistemi simili, dove un nuovo sistema in formazione “si sintonizza” con un sistema precedente avendo in sé un “seme” che risuona con il seme simile della forma precedente. I campi morfogenetici possono essere usati per descrivere il modo in cui la coscienza umana viene condivisa.
Perciò, i campi morfogenetici giocano un ruolo primario nell’idea che l’umanità in un certo momento assisterà ad un eccezionale cambiamento nella coscienza collettiva. Un cambiamento che avverrà allorché sarà stata raggiunta la massa critica necessaria al cambiamento. Nel caso di quello che è il più importante cambiamento della coscienza, noto come illuminazione planetaria, Bhagavan dice che questo avverrà quando 64.000 individui si saranno risvegliati spiritualmente.
CHI SONO SRI BHAGAVAN E SRI AMMA
Nella sua infanzia Bhagavan aveva spesso la sensazione che qualcosa non andasse con l’umanità. In precedenza le guerre potevano, forse, anche avere una ragione, ma ora erano diventate una sorta di malattia. Bhagavan scoprì che tutti i problemi del mondo contemporaneo hanno una sola causa: la percezione di un’esistenza separata sia dalla vita che dall’universo.
Nel profondo del suo animo sentì di dover aiutare l’umanità a raggiungere uno stato di felicità poichè ciò avrebbe risolto ogni problema.
Bhagavan era un bambino insolito; sempre introspettivo e preoccupato solo di dare all’umanità la libertà completa.
Quando gli viene chiesto: “Quando hai avuto questo cambiamento di coscienza”? risponde:
“Non c’è stato alcun cambiamento nella mia coscienza sin da quando ero bambino. Non ho mai avuto un guru. Anche da bambino, a cavalcioni sulle spalle di un gigante buono o seduto sotto un albero mentre i miei compagni giocavano, la mia unica preoccupazione era la sofferenza dell’umanità. Singhiozzavo in silenzio, a volte non riuscivo a respirare e svenivo nel provare la sofferenza umana. Il mio corpo non ha limiti. La coscienza del mio corpo è senza confini, per cui sperimenta tutto ciò che l’uomo sperimenta. L’unica mia passione, da quando ho messo piede su questo pianeta, è stata quella di eliminare la sofferenza umana. Sapevo che per far terminare questa sofferenza, l’umanità aveva bisogno di entrare in un nuovo stato di coscienza. Sapevo anche che l’uomo non poteva farci nulla e che questa liberazione doveva essergli data, così ho deciso di dargliela.”
Bhagavan guida questo processo, mentre Amma genera una straordinaria energia cosicché tutti possano avere l’Unità. A proposito di guarigione, Bhagavan spesso consiglia la gente di rivolgersi ad Amma, poiché lei reagisce più velocemente di lui in quanto è una impersonificazione di Shakti, la potenza divina femminile. Coloro i quali hanno un intimo rapporto (amicizia) sia con Bhagavan che con Amma otterranno lo stato di unione col tutto molto più facilmente, poiché ci sarà armonia con il loro yin e yang