Operatore Olistico e Counselor Olistico
di Vittoria Fornari
Stiamo davvero partecipando ad un tempo straordinario, come forse lo sono stati tutti i momenti della decadenza, di crollo dell’Impero, qualunque sia l’Impero in questione.
Quando tutto crolla in rovina, valori, ideali, religioni, la realtà sociale, con i suoi molteplici tessuti interinclusi, mostra un volto ancora più compatto e ferreo, doloroso a guardarsi, quello dell’economia che fa la parte del burattinaio, ormai svelato il volto del potere che muove con fili non più tanto sottili, politici e mass media. Persone ed emozioni non hanno alcun peso sulla bilancia del mercato, ora lo vediamo bene con occhi finalmente disincantati.
Si apre uno spiraglio nella coscienza. Questo non é un brutto momento, anzi ! Questo é il momento in cui liberarsi davvero dalle illusioni, compresa quella del valore del posto fisso, dello stipendio garantito dentro strutture alienanti, liberarsi dalla dipendenza dal consumo compulsivo di quell’infinità di proposte inutili se non dannose. E’ il momento di realizzare quanto l’umanità non sia carne da tritare nel luna park del paese dei balocchi (finti) e delle lacrime (vere) ma abbracci da condividere, sorrisi da illuminare, odori da imparare, emozioni da riconoscere.
Nell’epoca della comunicazione globale, multietnica, contaminata e trasversale, qua e là si delinea qualche nuovo paradigma di pensiero, qualche proposta si affaccia in controtendenza alla politica della depressione e della paura.
Il gesto più rivoluzionario é l’affermazione del diritto alla felicità e alla autotutela della salute. Poco importa se per perseguire questo fine prendiamo la via degli orti, costruiamo ecovillaggi condivisi, partiamo in barca a vela o ci lasciamo trasportare dall’arte verso i confini dell’anima. La via passa comunque attraverso le persone, che si cercano e si contaminano trasformandosi, tracciando insieme rotte libere per viaggi mai pensati, inventando professioni che abbiano un significato che vada oltre il mero guadagno, che siano un valore e una risposta alla sofferenza.
Si, perché tra cultura di Stato e controcultura, nel regno delle domande e del dubbio l’essere umano é inquieto, in preda ad un malessere indefinibile, profondo, sociale ed economico, un male di essere che diviene autentica patogenesi in una società di malati e di vecchi, curati accanitamente in una spirale di incubi e farmaci e chirurgia.
Riappropriarsi del proprio tempo e della responsabilità verso sé stessi, della propria salute, é rivoluzionario ma potrebbe essere salvifico. Imparare ad essere ciò che siamo, riparare al disadattamento naturale di cui soffriamo e a cui siamo stati culturalmente portati. Le piante delle foreste e dei prati, gli insetti come i mammiferi in tutta la loro bellezza, i pesci nelle acque diverse e gli uccelli che attraversano i venti, tutti impegnati a vivere la vita, nessun animale é tanto disadattato all’ambiente naturale quanto noi. Di questo ne soffriamo, estranei al nostro mondo ed ai suoi ritmi e prodigi. Ritrovare il ritmo naturale, il respiro, l’entusiasmo, potrebbe essere una via al benessere e accompagnare chi vuol percorrerla con noi, con amorevolezza e professionalità può essere un modo nuovo di guadagnare lavorando con passione e soddisfazione.
Una riflessione interessante viene anche dalla voce di tanti che non si ritengono più soddisfatti del solo guadagno, dal lavoro pretendono di più, perché nel lavoro ciascuno impiega il tempo della propria vita, che non tornerà indietro, non ci verrà restituito, e questa perdita non sarà sanata con più euro in tasca. Quindi non basterà il denaro come ricompensa. Molti di noi hanno bisogno di qualcosa di più, una sorta di valore aggiunto, per esempio la soddisfazione di aver guadagnato denaro aiutando un altro essere umano a stare meglio, ad aver voglia di tornare a sorridere, a guarire dal male essere.
Così sono fiorite nuove professioni, prima spontaneamente come le piante selvatiche tra le crepe del cemento, poi sempre più organizzate attorno ad una identità e dignità precisa. Come é capitato decenni prima con il comparto del biologico, nato come bandiera della controcultura alimentare, poi fatto proprio dal mercato diffuso, così sui temi della salute olistica e naturale dal 2013, stabilito con la Legge 4/2013“ Disposizioni in materia di professioni non organizzate “ che le nuove professioni siano organizzate, ecco che prendono forma anche le professioni dello scandalo, quelle olistiche della salute, discipline non mediche, attente alla persona, al suo rapporto con la salute ed il benessere.
Per prima la figura del Naturopata é stata stabilita senza troppi margini di interpretazione con la norma UNI 11491, che é entrata a far parte del corpo normativo nazionale il 6 giugno 2013 “Figura professionale del Naturopata. Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”, con tutta l’ampiezza che necessita, specificando esattamente i requisiti relativi all’attività professionale, a partire dai compiti e abilità identificanti, in conformità al quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework – EQF) . Inoltre in questa norma sono descritti i prodotti che il naturopata può consigliare, i trattamenti che può eseguire, le attrezzature e i dispositivi che può utilizzare nella pratica professionale. Questa norma é stata molto importante perché ha segnato una netta linea di demarcazione tra i sognatori improvvisati e gli autentici, preparatissimi e competenti naturopati, persino tutelati e certificati, che si sono preparati in 3/4 anni di studio e hanno presentato la propria tesi.
E’ stata molto importante perché ha dato una dignità professionale precisa e non più discutibile a tutti quei professionisti che hanno subito da più parti una“caccia alle streghe” in odore di politica e che sapeva di pregiudizio dei detrattori e di competizione da professioni ormai convenzionali quanto non prospere. Aperto il varco, a questa si vanno aggiungendo altre Norme UNI e Norme proprietarie, che stabiliscono con altrettanta chiarezza l’identificazione di altre figure professionali delle Discipline per il Benessere Naturale e Discipline Olistiche per la Salute, come la Norma per Operatore Olistico, e in arrivo quella per il Counselor Olistico.
L’ Operatore Olistico é un operatore socio- culturale del benessere globale, agisce individualmente o collettivamente applicando tecniche e discipline naturali, energetiche, artistiche, culturali e spirituali, che attengono al potenziamento dell’individuo e che stimolano un naturale processo di trasformazione e crescita della consapevolezza di sé. Propone uno stile di vita salutare ed educa a buone pratiche come il rilassamento e la gestione dello stress, la prevenzione delle malattie, abitudini alimentari sane e comportamenti consapevoli nei confronti dell’ambiente naturale. E’di concreto aiuto per chiunque voglia vivere meglio e più in sintonia con la natura.
I suoi percorsi formativi gli permettono di riappropriarsi dell’eredità dei polipoli naturali, dei loro saperi tradizionali, ed insieme di usufruire delle ricerche scientifiche all’avanguardia.
Non è un terapeuta, non fa diagnosi e non cura malattie fisiche o psichiche, non prescrive farmaci, quindi non si pone in conflitto con la medicina ufficiale e con la legge, anzi collabora, direttamente o indirettamente, sostiene e integra le cure mediche con le sue competenze olistiche al fine di promuovere l’autoguarigione. Egli richiama all’attenzione della coscienza la parte più vitale della persona, la sua voglia di vivere e il desiderio di trovare un equilibrio nuovo per vivere meglio, più serenamente, apre la via allo sviluppo del potenziale e alla ricerca della felicità.
Secondo gli standard internazionali della professione depositati da A.J.A. Registrars Europe, norma valida anche per l’Italia, l’Operatore Olistico possiede diverse abilità, come la capacità di ascoltare in modo profondo ed empatico la persona riuscendo a cogliere, oltre a ciò che viene detto, anche ciò che viene taciuto; considerare le cause dei problemi, non i sintomi; osservare da un punto di vista energetico i sistemi umani e le emozioni che li attraversano e non gli organi fisici; considerare la persona immersa nel suo ambiente e riconoscerne le dinamiche.
Il Counselor Olistico é una nuova figura professionale che nasce dalla sensibilità contemporanea al nuovo paradigma secondo cui tutto è considerato interdipendente. In questa visione, qualsiasi problema della persona è interconnesso con una rete di situazioni/relazioni imprescindibili tra loro chiamata sistema.
Questo nuovo professionista si avvale di strumenti e supporti verbali, tecnici, pedagogici in grado di restituire umanità e amorevolezza nell’interlocuzione d’aiuto. La sofferenza, il disagio, persino la malattia, in questo contesto, non sono sintomi scomodi da mettere a tacere, ma messaggeri di cattive abitudini, di squilibri e di compromessi insostenibili, a volte scomodi da interpretare e portare alla luce della consapevolezza, ma preziosi per intraprendere un precorso di crescita verso il benessere.
Di per sé il counseling é una tecnica potente, ormai usata in svariati contesti individuali e collettivi, si tratta di uno strumento in grado di modificare le emozioni, i comportamenti e le strategie cognitive delle persone, che necessita di adeguate competenze e di specifica formazione.
Se sviluppato in campo olistico, appare ancor più delicato e rispettoso, in grado di accompagnare l’assistito nei suoi percorsi di crescita, al fine di riattivare la sua capacità di autodeterminazione e il riconoscimento delle sue risorse e talenti personali, senza mai forzarlo a scelte non completamente consapevoli. Il Counselor Olistico é un professionista prezioso nei passaggi della vita e nei rischi ad essi connessi, nei momenti di crisi e di svolta, nella risoluzione dei conflitti, nella rielaborazione di sentimenti e desideri, per sbloccare situazioni di stallo, per migliorare le relazioni anche attraverso l’uso di mappe mentali e strategie di successo.
per info cliccate su http://www.unipopmaitri.org/ateneo/index.html