02. ORIENTE OCCIDENTE
FRAMMENTI DI UNO STATO DI PRESENZA
L’incontro tra Oriente e Occidente auspicato da tanti Maestri, che prefigurava la complementarietà tra la dimensione spirituale e lo sviluppo industriale e tecnologico, purtroppo sta avvenendo su basi ben diverse. L’Oriente si sta adeguando ai modelli capitalisti e consumisti degli anni ’50, e in Occidente arrivano tanti surrogati della spiritualità da disorientare molti ricercatori che muovono i primi passi. E non solo loro.
In questo numero vi presentiamo alcuni frammenti di vie spirituali, percorsi di crescita evolutivi, diversi da quelli di religioni o sette che evocano un modello d’essere umano simile ai santi, da conseguire attraverso il sacrificio, la rinuncia, l’espiazione, per guadagnarsi il premio dopo la morte. I percorsi di ricerca che vi proponiamo in questo numero hanno in comune invece un’altra visione della spiritualità, che parte dall’accettazione di sé per conoscere se stessi intraprendendo un percorso di realizzazione che, lungi dal volersi uniformare a un modello etico, fornisce chiavi per diventare consapevoli, dove la consapevolezza è la parola chiave di tutta la ricerca e dove il cambiamento è conseguenza del processo evolutivo. Metaforicamente parlando, per uscire dal buio dove viviamo non si tratta di combattere il buio, come religioni e sette propongono, ma di portare luce. E quel portare luce, uscendo così dal buio, significa divenire consapevoli.
Su come divenire consapevoli i Maestri propongono l’osservazione, elemento comune; poi le differenze sono nelle tecniche, nei rituali, nelle meditazioni, diversi da scuola a scuola, anche se a volte con segni comuni e analogie forti. In Osho, per esempio, numerosi sono i riferimenti a Gurdjeff, a Ramana Maharshi, alla tradizione tibetana. In questo numero vorremmo indicare alcuni aspetti di questi percorsi evolutivi che, muovendo da oriente o da occidente, s’incontrano negli ambiti distinti delle rispettive scuole. Abbiamo scelto alcuni Maestri, coscienti che ve ne sono certamente altri, ma questa scelta rispecchia inevitabilmente l’esperienza parziale di chi scrive e di chi anima questa rivista. Perché Re Nudo non è una rivista accademica, ma una rivista esperienziale.
Questi i Maestri e i percorsi che vi proponiamo. Introdotto da Fabrizio Ponzetta, U.G. Krishnamurti, non l’immenso ma disperato guru non guru, nato dalla tradizione antroposofica, ma un Krishnamurti simile al predecessore nel non dare valore a qualunque cosa che non sia la consapevolezza.
G.I.Gurdjeff, il rigoroso e affascinante mistico nato in Armenia ma vissuto in Europa, conosciuto più attraverso le parole e i ricordi dei suoi discepoli che non per i suoi discorsi, che ci ha lasciato pochissime ma intense e precise tecniche per la consapevolezza, come i Movimenti e le Danze sacre.
Osho, il Maestro di Poona, il Maestro che ha segnato il corso della mia vita, che ha creato le tecniche di meditazione attive, potente sintesi di Oriente e Occidente, inesauribile fonte di saggezza rintracciabile nei suoi discorsi, raccolti in migliaia di libri che fanno di lui l’autore più pubblicato al mondo. In questo numero Osho parla della superficialità dell’approccio occidentale all’illuminazione, tema ancora di grande attualità.
Ramana Maharshi, il dolce e sorridente volto della tradizione indiana, amato e studiato da C.G. Jung, autore dell’interrogativo chiave “Chi sono io?”, su cui si basa il suo insegnamento, una incessante forma di auto-investigazione per riportare continuamente il ricercatore alla ricerca di sé.
Infine, Eckhart Tolle, giovane mistico tedesco, vivente, autore di quel “Il potere di adesso” che ha stimolato la ricerca di milioni di persone in tutto il mondo.
Maestri questi che, oltre ad essere in alternativa alle religioni con i loro modelli etici e irraggiungibili, portatori di sensi di colpa e frustrazioni, sono anche altri da quel mondo new age della spiritualità fai-da-te con mille improbabili scorciatoie per realizzarsi senza fatica.
Insieme ai percorsi indicati da questi Maestri spirituali, vogliamo proporvi Bert Hellinger, rara personalità nata nel mondo cattolico della ricerca, inventore di quel processo di conoscenza di sé denominato Costellazioni Familiari, una delle più articolate tecniche esplorative, in continua evoluzione, oggi a disposizione per noi occidentali.
Come abbiamo detto all’inizio, in questo numero presentiamo solo alcuni frammenti di uno stato di presenza ben più vasto, ma siamo altresì certi che quello che presentiamo in questo quadro è sicuramente utile a chi è in cammino sul sentiero per conoscere se stesso.
Ad altri, ad altre scuole, ad altre esperienze avremo diverse occasioni per dare voce, perché questo è il percorso della rivista, è la sua ragion d’essere